Pro Evolution Soccer 2017 (PES 2017) – Recensione (Xbox One – PS4)

Pro Evolution Soccer 2017 (PES 2017) – Recensione (Xbox One – PS4)

Puntuale come ogni anno, Konami lancia sul mercato un nuovo capitolo del suo Pro Evolution Soccer (PES), giunto ormai all’edizione 2017. Il gioco, e lo diciamo subito, non presenta mirabilie o innovazioni eclatanti. Anzi, sotto certi punti di vista potremmo definire tranquillamente una sorta di upgrade del predecessore, ma proprio per questo interessante e capace di regalare al pubblico una bella esperienza di gioco. Peccato per le poche licenze ufficiali, altrimenti il giudizio sarebbe ancora più positivo. A parte quelle della UEFA Champions League e dell’Europa League, penalizzate però da poche squadre reali, della Super Coppa europea e della AFC, la Coppa Campioni asiatica, dei campionati argentino, cileno, olandese e francese, in Pro Evolution Soccer 2017 (PES 2017) mancano la Copa Libertadores e quella Sudamericana con i relativi team partecipanti, poi la licenza dei campionati portoghese, spagnolo e inglese, tranne le singole Arsenal e Liverpool, Sporting Lisbona e Benfica, Barcellona (con cui Konami ha stipulato una particolare partnership) e Atletico Madrid.

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Totalmente assente la Bundesliga: le uniche squadre tedesche presenti sono Schalke 04, Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund, e sono presenti alla voce Altri Club. E la nostra Serie A? Come per il Brasileirão, la licenza copre solo i club e nemmeno tutti: il Sassuolo e la Juventus sono infatti ribattezzate Sansagiulo e PM Black White. Per quanto riguarda le modalità di gioco, sono presenti le classiche della saga, dalle tradizionali partite di esibizione fino a una serie di competizioni disponibili in tutte le salse, come la Modalità Campionato, arricchita dalla presenza delle seconde leghe di Inghilterra, Spagna, Italia e Francia, o la classica Master League, che presenta l’aggiunta di alcune opzioni inedite legati al sistema dei trasferimenti e della gestione squadra. Senza dimenticare Diventa un Mito e, per il gioco online, il myClub, che quest’anno vanta un sistema di scouting, un nuovo meccanismo per scegliere e analizzare i potenziali avversari, oltre che un inedito tutorial e tutto il corollario di opzioni per giocare sulla Rete (partite classificate, tornei e quant’altro).

 

Per quanto riguarda il gameplay, è molto divertente nonostante non ci siano particolari stravolgimenti rispetto all’edizione precedente, ma “solo” qualche interessante feature implementata per limare parte dei difetti della versione 2016. Una volta scesi in campo il feeling coi comandi rimane quindi lo stesso di sempre, anche se si percepisce un controllo maggiore e più rapido dei calciatori, soprattutto utilizzando i settaggi manuali. Ogni tipo di azione o giocate restano divertenti, soprattutto perché la sfera ha dei rimbalzi credibili, i contrasti e i movimenti degli atleti sono naturali, e ci sono dei  compagni finalmente in grado di “leggere” e supportare meglio l’azione, grazie a una migliorata IA e agli schemi. Perfino i portieri sono più sicuri tra i pali, rendendo le cose più avvincenti, e volendo, nei finali concitati, possono essere chiamati nell’area di rigore avversaria, magari per sfruttare un cross da calcio piazzato. In tal senso c’è purtroppo da evidenziare come sia abbastanza facile incornare di testa e far gol. Gli arbitri, dal canto loro, risultano finalmente più severi e pronti a punire l’eccessiva esuberanza degli atleti più forti fisicamente, così che quelli più possenti non abbiamo sempre vita facile con i più minuti.

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Pro Evolution Soccer 17 propone anche una “ regia” di stampo televisivo, per sottolineare con stacchi, inquadrature ad hoc e replay continui, le fasi più importanti di un match e rendere così più immersiva l’esperienza di gioco degli utenti. A questo contribuiscono l’ottima grafica e la perfetta riproduzione di volti, maglie e terreni da gioco, nonché i cori da stadio e la buona telecronaca del duo Fabio Caressa e Luca Marchegiani, che introduce nuove frasi ed esclamazioni, anche se “mantiene” al contempo alcuni errori nel commento o nel tono, e un ritmo non sempre costante, dell’edizione 2016. Deludono invece gli stadi, che come da tradizione per la serie sono pochi e suddivisi in una manciata che spiccano sugli altri per bellezza e fedeltà alle controparti reali, ed altri più anonimi e scialbi.

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Nel complesso, Pro Evolution Soccer 17 è un ottimo titolo meritevole, come il predecessore, della considerazione degli appassionati di calcio, a patto che questi siano disposti però a chiudere un occhio sull’assenza di molte squadre e tornei ufficiali, e siano pronti ad armarsi di tanta pazienza per editare loro stessi le divise dei team non coperti da licenze. Per il resto, invece, spiccano in positivo la grafica e una giocabilità non ancora perfetta, ma di certo nuovamente simulativa e capace di compiere in tal senso un ulteriore passo in avanti rispetto allo scorso anno.

 

Un ringraziamento a Halifax per averci fornito la copia per la recensione.

About The Author

Giornalista, scrittore e Social Media Editor, è una delle firme storiche di Multiplayer.it. Ma in diciotto anni di attività ha anche diretto il settimanale Il Ponte e scritto per diversi siti, quotidiani e periodici di videogiochi, cinema, società, viaggi e politica. Tra questi Microsoft Italia Tecnologia, Game Arena, PlayStation Magazine, Kijiji, Movieplayer.it, ANSA, Sportitalia, TuttoJuve e Il Fatto Quotidiano. Fa parte di Giornalisti Senza Frontiere ed è spesso impegnato in scenari di guerra come la Siria e la Libia.

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