
La Roma vola al secondo posto in classifica dopo aver battuto la Sampdoria per 3-2.
I ragazzi di Luciano Spalletti passano in vantaggio grazie a un gol di testa di Salah, servito ad hoc da Perotti; l’argentino, dopo solo un minuto prova a replicare con El Shaaway, ma questa volta la palla termina in alto. La Sampdoria non resta a guardare e al 19′ arriva il pareggio: Muriel approfitta della dormita collettiva della difesa giallorossa e, con un gran destro al volo, supera Szczęsny; il gol è così bello che anche Totti, dalla panchina, applaude. La Roma appare smarrita e disorganizzata, mentre la Sampdoria concentrata e concreta. A nulla servono i tentativi di Nainggolan e Salah: i giallorossi buttano via tutti i primi 45′ minuti di gioco. Al 41′, infatti, Quagliarella porta la Samp in vantaggio. Il primo tempo termina sotto un nubifragio incredibile che costringe il direttore di gara a sospendere il match per ben 80′.
Sotto la fitta e incessante grandine, Totti prosegue il riscaldamento. E’ l’unico in campo. La voglia di entrare e aiutare la sua Roma è più forte del nubifragio.
Dopo aver effettuato diverse ispezioni del campo, gli ufficiali di gara decidono che la partita può proseguire: l’Olimpico ha retto e drenato perfettamente. Spalletti decide di cambiare volto alla squadra con un doppio cambio: Totti e Dzeko subentrano a Perotti ed El Shaarawy. Vedendo il capitano il campo, l’Olimpico si accende, i fischi e i silenzi del primo tempo lasciano il posto a boati, cori e applausi. E’ l’esordio in campionato di Totti, la sua partita numero 602, ma nulla è cambiato. Ancora una volta con cuore, tecnica e grinta salva la Roma. Serve un assist a Dzeko che porta la Roma ad agguantare il pareggio e quando il bosniaco si procura il rigore, Totti, al 93′, lo calcia, supera Viviano (protagonista di parate prodigiose e fortunate) e la Roma vice. A pochi giorni dal suo quarantesimo compleanno ha saputo servire i compagni in modo pazzesco, creando gli spazi quando non sembrava possibile, forse a molti, ma non a lui, il sempiterno geometra del calcio; annullare la Sampdoria; accorciare i tempi di gioco. Al 93′, con Totti che corre sotto la Sud, l’acqua che scorre sull’Olimpico di Roma non è acqua piovana, ma lacrime di gioia. Francesco Totti anche questa volta ha reso fattibili cose apparentemente impossibili e non alla portata di tutti. Come Gabriel Garcia Marquez ha aperto le porte di un mondo magico, non Macondo, ma semplicemente l’Olimpico di Roma. Come Jimmy Page ha lasciato tutti a bocca aperta, non con una bacchetta di violino e una chitarra, ma semplicemente con un pallone.