
Nuovo stop esterno per il Torino, questa volta ancora più preoccupante di quello di San Siro, perché si sono visti inspiegabili cali di concentrazione ed evidenti limiti tecnici. In generale, l’intera squadra appare totalmente incapace di saper sfruttare a proprio vantaggio i vari momenti della singola gara, soffrendo spesso in modo evitabilissimo.
Ne sono prova l’elevato numero di gol concessi in appena tre partite: già sei. Come ha sottolineato Mihajlovic, praticamente tutte le reti subite sono arrivate per errori tecnici. Non tattici. Ed è una tendenza che sta pericolosamente continuando, visto che le ingenuità compiute a Bergamo altro non sono che il diretto proseguimento dei gol già regalati a Milan e Bologna.
Se comunque era prevedibile qualche difficoltà nella manovra offensiva (non vanno dimenticate le assenze), il gol trovato ad inizio ripresa consentiva al Toro di sbloccare una gara molto bloccata e di metterla su binari positivi. E’ stato invece a dir poco deprimente farsi immediatamente raggiungere da un corner letteralmente (ed inspiegabilmente) offerto da Valdifiori.
Per non parlare di De Silvestri, che proprio nel momento di maggior sforzo granata (poco prima Boyé aveva sfiorato il vantaggio), ha gestito nel peggiore dei modi una ripartenza atalantina, atterrando un Gomez che ormai aveva perso lo slancio. E’ paradossale pensare che il terzino romano sia stato acquistato proprio negli ultimi giorni di mercato perché serviva un esterno che “sapesse difendere”, quando invece un giovane prospetto come Zappacosta sta marcendo in panchina.
Considerate le premesse, l’attacco ha disputato globalmente una buona partita. Il reparto che invece ha maggiormente deluso è il centrocampo: con le pesanti assenze in avanti, era lecito attendersi qualcosa in più dalla mediana, ci si aspettava maggior coraggio ed intraprendenza. Invece, tolto un discreto Benassi, Valdifiori ha esordito in maniera pessima, toccando pochissimi palloni e sbagliandone in gran numero (pass accuracy del 58%, numeri terribili per un regista). Baselli, come spesso gli accade, non è mai entrato in partita, col ragazzo che non riesce ancora a trovare quella continuità che lo faccia esplodere.
Capitolo difesa: l’attesissimo John Hart non ha esordito nel migliore dei modi, sbagliando i tempi dell’uscita nel gol di Masiello. Sulle fasce laterali si è sofferto abbastanza, ma d’altronde si sa che i terzini granata non sono di un livello qualitativo elevato. Non perfetto Bovo, mentre invece Castan sta acquisendo sempre più sicurezza.
Se tatticamente il Toro sta piano piano costruendosi una propria identità – tra neo arrivati in ruoli cruciali e infortuni, ci va ancora del logico tempo per trovare la definitiva quadra -, si stanno finora vedendo troppi errori dei singoli, decisamente ai limiti dell’accettabilità. A cominciare da un allenatore che non si sa contenere per un fallo negato, facendosi cacciare già nel primo tempo in una sfida tanto difficile quanto importante. La somma di queste amnesie individuali ha portato a già due sconfitte in tre gare, una più evitabile dell’altra. La crescita del Toro passa anche dal migliorare nel gestire meglio situazioni di questo tipo, soprattutto dal punto di vista mentale.