
Il suo ritorno al passato lo guarderà dalla tribuna, a causa della giornata di squalifica rimediata nel corso dell’ultimo Foggia-Pisa di Lega Pro. Ma Roberto De Zerbi è pronto a prendersi Palermo e il Palermo. E lo farà contro il Napoli, una delle tappe più importanti della sua carriera da giocatore.
Cresciuto nelle giovanili del Milan, il fantasista bresciano è uno dei primi grandi colpi dell’era De Laurentiis. Arriva all’ombra del Vesuvio nell’estate del 2006 portandosi un dote un campionato da 35 presenze e 7 gol che sono valsi al Catania la promozione in Serie A: per lui contratto quinquennale e un carico di aspettative e pressioni difficili da sopportare, in quanto leader di una squadra chiamata da subito alla scalata alla massima serie.
Comincia subito con una rete decisiva, da tre punti, contro il Rimini al San Paolo:
Poi, però, a farla da padrone è la discontinuità: prestazioni ottime alternate ad altre incredibilmente opache, altri due gol (contro Lecce e Triestina) per un totale di 3 in 33 partite che non gli valgono la riconferma nella stagione successiva, nonostante il Napoli ottenga la tanto agognata promozione. De Zerbi, infatti, non trova più posto in azzurro e nel gennaio 2008, passa in prestito prima al Brescia (17 presenze, un gol e la promozione sfiorata in A) poi all’Avellino (15 presenze e 5 reti che non evitano la retrocessione in Lega Pro).
Tornerà ancora al Napoli all’inizio della stagione 2009/2010 finendo, di fatto, fuori rosa e dovendo aspettare la finestra del mercato invernale per passare in prestito ai romeni del Cluj, squadra nella quale militerà fino al giugno 2012 (dopo aver rescisso il contratto con i partenopei) e con cui riuscirà a debuttare anche in Champions League.
Poi sei mesi al Trento (10 partite e 3 gol nella Serie D 2012/2013), il ritiro e l’inizio della carriera d’allenatore. Bruciando le tappe: Darfo Boario, Foggia e, adesso, la Serie A con il Palermo. Ripartendo da quello stesso Napoli che lo aveva sedotto e abbandonato.