
Conclusasi la sessione estiva del calciomercato 2016, per tutte le società calcistiche è il momento di tirare le somme. La Roma di Pallotta, Sabatini e Spalletti cambia tanti giocatori, ma l’impressione generale rimane quella di una squadra che ha risentito non poco della cessione di Miralem Pjanic alla Juventus tramite pagamento della clausola rescissoria. Vediamo quindi, reparto per reparto, i trasferimenti in entrata ed uscita della squadra capitolina.
PORTIERI – Già dagli estremi difensori si nota un accoppiamento che non lascia spazio a gerarchie ben definite. Il rinnovo del prestito di Szczesny e l’acquisto del giovane nazionale brasiliano Alisson per 8 milioni dall’Internacional prefigurano un ballottaggio serrato tra i due estremi difensori. Ballottaggio che oltretutto è stato confermato ad inizio stagione anche da Spalletti. Giocherà chi sta meglio, il polacco al momento è davanti nelle preferenze del mister. Ai saluti De Sanctis, passato ai francesi del Monaco. VOTO 6
DIFENSORI – Il reparto arretrato è quello in cui si è intervenuto di più in sede di mercato. Digne sbarca al Barcellona, Castan e Gyomber vengono girati in prestito a Torino e Pescara, per Zukanovic stessa sorte con direzione Bergamo. Dopo 3 annate in chiaroscuro lascia anche Maicon. Per cinque che vanno via, cinque arrivano. L’acquisto più importante è quello del torinista Bruno Peres, a cui sono seguiti il prestito del nerazzurro Juan Jesus e quello di Mario Rui dall’Empoli. Chiudono il quintetto Fazio, centrale proveniente dal Siviglia, e l’ex blaugrana Vermaelen, che con Manolas andrà a formare una coppia di centrali tra le più importanti in Serie A e non solo. Discorso a parte quello relativo ai terzini: l’infortunio di Rui non è stato coperto da ulteriori acquisti, per cui oltre al già citato Peres si assisterà spesso a qualcuno adattato indifferentemente a destra o sinistra. In questo senso, i maggiori indiziati per coprire il buco saranno Jesus ed il jolly Florenzi. VOTO 5.5
CENTROCAMPISTI – La mossa a coda di gatto maculato, alla fine, non funzionò. La perdita del “pianista” Miralem è sicuramente una perdita importante, perché va a mancare il giocatore più tecnico del reparto ed uno specialista di prima classe sui calci piazzati. Certo, il ritorno da Empoli di Paredes e la rinascita sportiva di un certo Kevin Strootman sono ossigeno puro per il centrocampo, ma il bosniaco fa parte di quella ristretta cerchia di calciatori quasi impossibile da sostituire. Altro vuoto sarà quello causato dallo svincolo di Keita, con il quale si perde tanta esperienza sopratutto in campo europeo. Lascia infine anche il turco Ucan, tornato in patria al Fenerbahce. Reparto che rimane comunque competitivo, ma indebolito. VOTO 5.5
ATTACCANTI – La situazione in avanti rimane pressoché invariata. Il doppio riscatto di Perotti ed El Shaarawy è fondamentale per le ambizioni giallorosse, e sulla loro fantasia, insieme a quella dell’egiziano Salah, si baseranno le speranze delle fantasie dei tifosi. Dzeko, alla fine della fiera, rimane nella Capitale: sta a lui dimostrare che con Spalletti può tornare ancora utile alla Roma dopo l’annata difficile appena passata. Parte dietro rispetto al “tridente leggero”, ma avrà modo di giocarsi le sue carte. Ulteriore alternativa insieme al Capitano Totti è il rientrante Iturbe, che non riesce ad accordarsi con il Lione. Non avrà molto spazio ma proverà a convincere l’allenatore delle sue qualità. Menzione speciale per Gerson, che è più favorito rispetto all’argentino nell’essere il primo cambio delle ali titolari: è giovane, ha talento, le aspettative su di lui sono alte. VOTO 6
Complessivamente, ad alcune buone operazioni che la Roma ha effettivamente compiuto sopratutto in difesa, fanno da contraltare troppe situazioni che lasciano più di una perplessità. La perdita di Pjanic, la mancanza di un ulteriore terzino di ruolo che sopperisse all’assenza di Mario Rui e nessun upgrade nel reparto offensivo sono i punti focali di una società che in sede di mercato ha fatto a stento il compitino, pressata anche da scadenze fiscali inesorabili che ne hanno minato l’andamento. VOTO 5.5