
Da molti tifosi rosanero quella di due giorni fa verrà ricordata come la giornata del grande bluff, fatta di tanti nomi altisonanti, ma pochissimi riscontri effettivi e di tanto rammarico. Perché dopo essersi cullati nel meraviglioso sogno di vedere Mario Balotelli con la maglia rosanero, alle ore 23 di mercoledì sera il Palermo in avanti non aveva acquistato praticamente nessuno, nonostante il turbinio di nomi da cui i tifosi erano stati investi a partire dalla notte del martedì precedente, quando Faggiano comunicava ai giornalisti che il sogno Balotelli sarebbe rimasto tale.
Ed è allora che è partita la macchina del bluff, passando da Balotelli a Taarabt, uno che fino a qualche giorno fa sosteneva che non avrebbe mai potuto vestire nessun’altra maglia in Italia alla luce della sua parentesi milanista, crediamo più per problemi legati al portafogli, piuttosto che di cuore, passando per i molto più fattibili Ciofani e Galabinov, fino ad arrivare a Cassano della Sampdoria. Una caterva di nomi, e ne avremo sicuramente dimenticato qualcuno, che alla fine si è rivelata inconsistente.
A prescindere dai dubbi sul fatto che la coppia Zamparini e Faggiano abbia realisticamente provato a rafforzare l’attacco della squadra, ciò che oggi appare certo è che alla luce delle cessioni il Palermo disponesse di un tesoretto pari a dodici milioni, tesoretto alla fine non reinvestito. Una cifra che, sia chiaro, non sarebbe stata comunque sufficiente per portare Balotelli in Sicilia e mettendoci nei panni di Zamparini, sarebbe stato bizzarro spenderne cinque per Ciofani, sicuramente un ottimo giocatore ma non in prospettiva visti i suoi trentuno anni, o per giocatori come Galabinov che probabilmente poco avrebbero aggiunto al tandem Balogh-Nestorovski.
Dunque non è un caso che nella giornata di ieri Faggiano dichiarasse che lo stallo nel mercato fosse dipeso dal fatto che semplicemente non ci fosse stata nessuna occasione propizia (di plusvalenza, aggiungiamo noi), mentre Zamparini commentava la composizione della rosa sostenendo di aver lavorato, riuscendoci, per rafforzarla. E in parte è anche vero. I rosanero dopo la pausa per le nazionali potranno contare su Bruno Henrique e Diamanti, due innesti che qualora dovessero rispettare le aspettative, certamente aumenteranno la qualità a disposizione del Palermo. Ma il problema permane in attacco. Almeno fino a gennaio Ballardini potrà contare solo su Balogh e Nestorovski, pochino alla luce della scarsa efficacia mostrata dai due nelle partite giocate in precedenza e dei problemi in avanti mostrati dalla squadra siciliana.
E ai tifosi non resta altro da fare se non sperare di essersi sbagliati su almeno uno dei loro attaccanti, cercando di ignorare che in un modo o nell’altro il loro presidente cercasse soltanto il grande nome con cui ridurre gli screzi con i tifosi. E pensare che un anno fa a Palermo c’era Gilardino.