Il Sassuolo ora sa vincere soffrendo: indice di un ulteriore salto di qualità

Il Sassuolo ora sa vincere soffrendo: indice di un ulteriore salto di qualità

SASSUOLO-PESCARA: QUI SASSUOLO – L’ANALISI – Probabilmente tutti si aspettavano un’altra gara, con un Sassuolo brillante e padrone del gioco. Dimenticavano però come i neroverdi fossero rientrati venerdì alle 5 del mattino da Belgrado e che di fronte ci sarebbe stato un Pescara arrembante e propositivo, un lontano parente del Delfino post Zeman che si limitò a fare da comparsa tre stagioni fa nella massima serie.

Eusebio Di Francesco, per sua stessa ammissione, avrebbe dovuto optare per un maggiore turnover, soprattutto a centrocampo, dove ci sono stati troppi errori in fase di palleggio. Biondini e Magnanelli hanno sicuramente risentito degli ultimi impegni, sono riusciti parzialmente a contenere gli attacchi degli adriatici ma sono stati pochi lucidi nella costruzione del gioco. Solita prestazione stoica invece di Duncan, che impiega una mezz’ora a prendere le misure a Brugman togliendo al Pescara la potente arma delle verticalizzazioni, e corre non risparmiandosi e lottando in mezzo al campo per 90 minuti.

Ma qualcosa non ha funzionato anche sulle fasce, Peluso si è proposto pochissime volte sulla sinistra e non è mai riuscito a garantire la superiorità numerica ad un Politano decisamente sottotono e apparso piuttosto affaticato. Lirola al posto di Gazzola sulla destra inoltre avrebbe garantito una maggiore spinta, ma se davanti hai un Berardi in stato di grazia che praticamente riesce a fare quello che vuole, allora ti è concesso anche questo . I terzini però, oltre ad essere stati poco incisivi in fase offensiva, hanno costantemente sofferto la rapidità del tridente avversario con i vari Caprari, Benali e Verre che non hanno mai dato punti di riferimento, scambiandosi di posizione e agendo praticamente a turno da falso 9. Se però i pescaresi, a parte qualche sbandamento iniziale, sono riusciti raramente a trovare la porta, occasioni in cui si è rivelato decisivo il portiere Consigli, il merito è soprattutto della coppia centrale Cannavaro-Acerbi, generosa nell’offrire con costanza un aiuto ai terzini in difficoltà. Nell’azione del gol subito qualcosa in fase di posizionamento l’hanno sbagliato anche loro, ma il peso offensivo del Pescara era aumentato ed i centrocampisti, a quel punto in totale affanno, si sono rivelati incapaci di sostenerne l’urto.

Sensazioni positive le ha offerte invece Gregoire Defrel, il francese rientrava da un infortunio ma è apparso in buona condizione, ha sbloccato la partita ed è stato una continua minaccia nell’area del Delfino. Stesso discorso per Matri, l’ex Milan è arrivato in Emilia da poco ma sembra essersi già pienamente amalgamato nel modulo di Di Francesco, prevediamo dunque un bel ballottaggio con l’ex Cesena. Su Berardi c’è poco da dire, l’esterno neroverde ha disputato una gara sensazionale, la disinvoltura con cui ha puntato e saltato i difensori avversari e la facilità con cui è riuscito ad andare al tiro sono state semplicemente sbalorditive. Tutte le azioni pericolose sono passate dai suoi piedi, e con un gran sinistro al volo è riuscito a chiudere un match delicato e più difficile del previsto.

Un risultato importante perché ha permesso al Sassuolo di andare in testa a punteggio pieno dopo due giornate, Palermo e Pescara non saranno avversari temibili ma non rientrano affatto nella dicitura “squadre cuscinetto”. Il Sassuolo, nella stagione della definitiva consacrazione, sembra aver compiuto un ulteriore passo in avanti: ora sa vincere soffrendo, attributo che solo le grandi squadre possiedono.

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