Editoriale – Il Genoa d’esordio promosso dalla regola non scritta del calcio

Editoriale – Il Genoa d’esordio promosso dalla regola non scritta del calcio

IL DEBUTTO DEL GENOA – La partita d’esordio al Marassi si conclude con il risultato di 3 a 1 per il Genoa esuberante di mr Juric, che passa dopo aver subito il gol dell’ex Borriello, conseguentemente salvato da un legno colpito da Giannetti, appena entrato. Fin qui potremmo parlare di un Genoa sottomesso. Forse per chi non ha visto la partita: di fatto i genoani avevano concesso poco, ma quanto basta per rischiare la capitolazione per mano di un Cagliari tutto sommato ben messo in campo. Ntcham e Laxalt mettono alle corde i sardi ribaltando la questione, Rigoni la chiude di testa: il Genoa festeggia.

LA DURA LEGGE DEL GOL” – In una partita di calcio, parabola della vita di tutti i giorni, esistono vari modi per rinascere. Il riscatto del gruppo o di un singolo passa attraverso l’impegno e la costanza, misti ad un pizzico di fortuna. Però, tutti questi elementi possono spesso essere subordinati al piacere che si prova a subire la sopraffazione. Molti lo chiamano “masochismo”: nel calcio può essere il riflesso della regola non scritta del “gol fatto, gol subito”, “è la dura legge del gol”– cantavano gli 883 – e si materializza in maniera frequente. Il gol del riscatto genoano arriva da un ribaltamento di fronte, dopo che la squadra avversaria ha sfiorato il raddoppio colpendo un palo. Il Genoa trova la linfa dal punteggio sfavorevole.

Il Grifone davanti al suo pubblico non demorde: Juric lascia in campo Lazovic e Laxalt, due esterni dalle propensioni offensive e mette dentro Ntcham, il numero 10. Oliver Ntcham dalla sua giovane età vanta un passato come pugile e dall’esperienza sul ring avrà sicuramente appreso che bisogna avere tempra fino alla fine, perché è con queste virtù che la spunti. Ebbene, il giocatore scuola Manchester City non fa in tempo ad entrare che sigla il gol del pareggio, recupera palloni e si muove da vero asso a centrocampo, poi Laxalt supera Storari con un tiro deviato. Tutto succede così velocemente che il Cagliari non fa in tempo a rendersi conto di essere sotto. Rigoni la chiude.

JURIC SCATENATO – Sarà il passato tinto di rossublu, sarà il carattere, ma lui il Genoa lo porta proprio dentro: è coinvolto nel progetto e desidera portare la sua squadra più in alto possibile. Capitan Burdisso giorni fa lo aveva detto: “Con Juric qualcosa è cambiato”. Non possiamo sapere come andrà, perché non siamo veggenti, né possiamo immolarci in sentenze di sorta: possiamo però affermare che, sin dalla preparazione, il tecnico ex Crotone ha caricato la squadra e i tifosi. Vuole il meglio per il suo gruppo e non ci tiene a rappresentare la squadra satellite o la meteora del campionato passando per chi ha come unico comandamento quello di vendere i suoi pezzi pregiati: Juric vuole il massimo quest’anno. Al gol di Ntcham esulta come se fosse lui ad averlo realzzato: si erge a vessillo dei tifosi, spronandoli ed esortandoli a seguire il Genoa per poi omaggiarli: “La vittoria è di tutti i tifosi genoani” – ha affermato a fine partita. Juric è il vero uomo in più: a lui va il merito di aver indovinato i cambi.

ECCESSIVO ENTUSIASMO E’ CONTROPRODUCENTE? – Sarà stata questa la causa di un Genoa a tratti confuso, che rischia nei minuti iniziali andando addirittura sotto per primo? Il Genoa è impaziente di andare in vantaggio e nei tratti iniziali pare confuso, ma – come già detto – non possiamo immolarci in sentenze lapidarie, d’altronde siamo alla prima di campionato. “Chi ben comincia… è già a metà dell’opera”: siamo solo all’inizio, ma l’importante è cominciare bene.

 

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