
Il torneo di volley femminile ha finalmente le sue contendenti per l’oro: saranno a sorpresa la Serbia di Terzic, vittoriosa al tie-break contro le campionesse mondiali degli Usa e la Cina che nella notte ha domato l’Olanda per 3-1.
Nel primo appuntamento della giornata di ieri, vera impresa sportiva delle serbe, date come possibili outsiders a inizio torneo, che superano una grande potenza come quella statunitense e colgono la prima finale olimpica della loro storia. Gara incredibile, al cardiopalma e ricca di colpi di scena: le americane giocano la miglior pallavolo fin quando la centrale Akinradewo abbandona il match per problemi fisici. Recupera infatti da sola il primo set, dal 16-14 della Serbia, al 19-23, poi chiuso alla perfezione dalle statunitensi.
La Serbia dal canto suo non molla, trascinata dalle solite Mihajlovic e Boskovic. Alle individualità va aggiunta una buona organizzazione a livello difensivo che consente di vincere con ampio merito secondo e terzo set, mettendo sotto pressione le americane. Proprio quando l’inerzia sembra pendere verso le ragazze di Terzic, gli Usa ritrovano percentuali mostruose in attacco, mandando la gara al tie-break. Ultimo set degno dei film thriller: le statunitensi firmano subito un importante break di 6-9, poi Lowe mura Mihajlovic per l’8-11. Boskovic e Rasic portano il set sul -1, mentre un errore clamoroso di Lowe consegna la parità. Si gioca sui nervi, due errori al servizio, ultimo di questi sfruttato da Boskovic che manda in finale olimpica la Serbia tra lo stupore generale.
A chiudere il programma è stata l’altra semifinale tra Cina e Olanda. Le olandesi di Guidetti partono subito forte, spinte dal pubblico brasiliano che si scaglia contro le cinesi, memore della sconfitta di due giorni fa. Partono male le asiatiche in face di ricezione, producendo un buon break alle Oranje, ma si rifanno immediatamente sotto grazie alle giocate di Zhu. L’Olanda non sembra in condizione ottimale, la Cina se ne accorge e infila sorpasso e allungo sul 24-20. Ancora una volta però, la ricezione cinese fa acqua: nuova parità sul 24-24, vengono annullati quattro set point, poi l’Olanda capitola sul 27-25.
Nel secondo set Zhu continua a essere incontenibile, ma l’Olanda non molla, controbattendo a ogni attacco cinese. Guidetti poi pesca dalla panchina Flak per Sloetjes: è una mossa vincente perché grazie alla neo entrata le arancioni allungano sul 20-18, chiudendo il set sul 25-23 con il muro di De Kruijf su Hui.
Terzo set che inizia ancora nel segno dell’Olanda che sembra aver trovato la giusta amalgama. La Cina si rifà sotto, ma Pietersen e Buijs rispediscono le asiatiche a distanza di sicurezza sul 23-21. Nel momento di maggior difficoltà dell’intero match, ecco la reazione della Cina che con un break di 3-0 trova il primo set point, prontamente annullato dall’Olanda. Continui errori in questa fase: sbaglia De Kruijf, ma non Zhu che chiude sul 29-27.
Ultimo set iniziato meglio dalla Cina con Zhu che raggiunge quota 30, poi la veemente reazione olandese. Le due squadre sanno di poter sbagliare poco e arrivano con lucidità fino al 23-23, ultima vera risposta dell’Olanda che non ha più. La Cina si dimostra più incisiva e con Hui si regala la finale olimpica per 25-23, facendo esplodere il numeroso pubblico cinese accorso.
Una finale non prevista, ma sicuramente meritata da Cina e Serbia che si affronteranno nella notte del 21 agosto alle ore 3:15.