Sassuolo, Letschert si presenta: le caratteristiche del neo-neroverde

Sassuolo, Letschert si presenta: le caratteristiche del neo-neroverde

SASSUOLO, LETSCHERT – Il Sassuolo svela al pubblico il nuovo acquisto Timo Letschert, arrivato dall’Utrecht per 3,5 milioni di Euro. Un rinforzo giovane e duttile per una difesa che necessitava di un’ultima puntellata dopo l’innesto di Lirola e che ora sembra, oltre che al completo, anche di un livello superiore all’anno scorso nonostante l’addio di Vrsaljko.

Se lo spagnolo può essere ritenuto il titolare della fascia destra, anche se è più che probabile un inserimento graduale, affidandosi inizialmente al pilastro Gazzola, l’olandese può essere considerato come la prima alternativa ai due difensori centrali Cannavaro e Acerbi, i quali necessiteranno di rifiatare, considerando specialmente l’elevato numero di impegni che l’Europa League inserisce nel calendario delle squadre partecipanti.

Ho scelto il Sassuolo invece di altre due squadre, per la possibilità di giocare e crescere – ha specificato il diretto interessato classe 1993 ai microfoni di Sassuolo Channel nella giornata di ieri – Anche l’Europa League è uno dei motivi per cui ho scelto di venire qui“. Il palcoscenico Europeo è una forte attrattiva che gioca a favore dei neroverdi, ma non è tutto: “I migliori difensori sono italiani e giocano in Italia“, spiega Letschert, svelando anche buona parte dei modelli a cui si ispira. L’Italia al centro, il posto ideale per esprimere il proprio potenziale ed apprendere dai migliori.

Per caratteristiche di gioco, il paragone più adatto all’olandese è quello con Laurent Koscielny, punto fermo della difesa dell’Arsenal e della Nazionale Francese, anche se l’ex Utrecht ha un fisico più imponente. “Sono un difensore aggressivo – continua – ma so anche giocare la palla abbastanza bene“; in un calcio come quello olandese le sue doti erano ovviamente esaltate, essendo il neo-neroverde un amante del rischio e del contrasto in anticipo, spesso riuscendo anche nel ribaltamento del fronte uscendo palla al piede dopo averla recuperata: il difetto più grande che lo ostacola è al momento la poca attitudine al temporeggiare e la preferenza nel cercare sempre la palla.

Il lato tecnico permette a Letschert anche di compiere lavoro di prima impostazione e soprattutto staccarsi dalla linea per inserirsi in avanti. Lo scorso anno, un gol dei suoi tre stagionali è arrivato in questo modo, dopo un uno-due verticale con la punta, mentre gli altri due sono stati una punizione dal limite piazzata a giro e un tap-in su calcio d’angolo. “Per me segnare è speciale, non è mia abitudine essendo un difensore. Ho fatto anche alcuni gol molto belli“, ha confermato lui stesso nelle prime dichiarazioni.

D’altro canto, la scuola da cui proviene è tra le migliori a livello mondiale, se non la migliore: “Ho giocato nelle giovanili dell’Ajax debuttando a 19 anni, recentemente ho passato due anni all’Utrecht e ora sono alla mia prima esperienza fuori dall’Olanda“. Dopo la gavetta, ha scelto il Sassuolo per lanciarsi nel calcio Europeo, sperando di raggiungere anche costanza con la maglia della Nazionale, dopo essere passato tra le giovanili: “È speciale rappresentare il proprio paese, lo scorso anno sono stato convocato dalla nazionale maggiore ma non ho esordito in campo. Spero quel giorno arrivi presto“. E vista la situazione in cui verte la nazionale olandese, unendovi il potenziale di Letschert, è probabile che non si parli di un futuro eccessivamente lontano.

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