Nelle ultime ore gli Charlotte Hornets sono al centro dell’NBA, in seguito alla decisione della lega di spostare l’edizione 2017 dell’All Star Game dalla “Queen City” a causa della legge anti-gay del North Carolina.
Facciamo un breve riepilogo: questa legge varata a marzo dal governatore Pat McCrory, discrimina le persone transgender obbligandole a utilizzare bagni pubblici riservati a loro per il sesso di nascita e non per la loro identità di genere.
La lega ha dichiarato di aver parlato con gruppi locali e nazionali, senza però ottenere il successo sperato. La NBA è conosciuta in tutto il mondo per i suoi principi di rispetto reciproco e pari diritti, perciò si è deciso di assegnare l’ASG 2017 ad un’altra città.
Gli Charlotte Hornets hanno appoggiato a pieno la decisione della lega, condannando la legge. La franchigia spera in un cambiamento radicale in modo da poter ospitare l’edizione del 2019.
Per gli Hornets ha parlato Michael Jordan, proprietario della squadra, che ha commentato così la situazione: «Capiamo la decisione della NBA, sia noi che la lega abbiamo fatto l’impossibile per cercare di mantenere l’All Star Game qui a Charlotte ma non è stato possibile. Siamo i primi ad essere delusi, ringrazio la NBA che comunque ci ha confermato l’eventuale possibilità di ospitare l’All Star Weekend del 2019. Un grazie speciale alla città di Charlotte e a tutti gli imprenditori che ci hanno aiutato in questo percorso, spero che ci rimangano a fianco per la corsa all’ASG 2019».
Nonostante questa battuta d’arresto gli Charlotte Hornets continuano il loro percorso di crescita, Jordan è determinato a portare questa franchigia ai vertici della NBA. Lo scorso anno l’approdo ai playoffs è sembrato un caso ma nonostante la sconfitta al primo turno (4-3 contro i Miami Heat), gli Hornets sono usciti a testa alta. La squadra è in crescita e da quest’anno potrà contare anche su Marco Belinelli arrivato in questa free agency.
