Dakar 2016, 5a tappa: Price fa il vuoto nelle moto, tris per Loeb

Dakar 2016, 5a tappa: Price fa il vuoto nelle moto, tris per Loeb
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327 km di speciale, 641 totali, la Bolivia e quel passaggio a 4600 m d’altitudine che fa letteralmente mancare il respiro: chiedere per credere ad Adrien van Beveren (che aveva avuto difficoltà respiratorie al via), ma in generale a quei piloti della Dakar che oggi hanno affrontato una delle sfide più ardue di questa corsa, ed una tappa davvero infernale, peraltro arrivata dopo una notte nella quale non si potevano toccare i mezzi (visto lo status di tappa Marathon), e comprensiva di un tratto nel noto deserto salato di Uyuni, località d’arrivo della tappa (si partiva da San Salvador de Jujuy) e sede della partenza e del traguardo di quella di domani, che sarà decisamente più lunga e non meno complicata (tutto il tracciato è in quota, saranno 542 km cronometrati su 723 per tutti tranne che per i camion, che avranno una speciale di 295 km sui 600 previsti, e ci sarà tantissima navigazione).

La tappa odierna era destinata a scavare un solco nella generale, e forse l’ha fatto meno di quanto potessimo aspettarci, eccezion fatta per i quad, in cui si registra un’autentica ecatombe, ed una classifica completamente riscritta, in una frazione che forniva le prime difficoltà di navigazione, e nelle quale lo studio del percorso era fondamentale: andiamo ora ad analizzare tutti i risultati di questa 5a tappa, che non ha mancato di fornire emozioni e sorprese, ed è finita nella tarda notte argentina per svariati corridori.

MOTO: Nelle moto è Toby Price il re di questa frazione, dopo una tappa costante e velocissima, che serve a rilanciarlo in classifica, ma non a regalargli la leadership della stessa: leadership che resta a Gonçalves che, pur perdendo quasi 9 minuti dal vincitore odierno, mantiene un margine di 1’47, con Svitko al secondo posto sia nella tappa, che nella generale. Perde molto invece Joan Barreda Bort che, pur arrivando quarto, regala circa 6 minuti all’avversario, lo stesso ammontare delle penalizzazioni da lui accumulate in precedenza, e che di fatto gli stanno togliendo la testa della classifica in una Dakar gestita benissimo dallo spagnolo, mentre risorge a sorpresa Rodrigues con Yamaha, ed è veloce al momento giusto Matthias Walkner, che chiude 3° in una delle tappe più impegnative sotto ogni punto di vista. Un terzo posto che non doveva essere tale a causa del favoloso exploit del 5 volte campione del mondo Enduro Antoine Meo, che era arrivato secondo ed a 2’21” da Price, ma viene penalizzato di cinque minuti per l’eccessiva velocità nel tratto di trasferimento: per un Meo che vola, c’è un Ruben Faria sempre discontinuo, che chiude a 8’54” dal vincitore odierno, ma peggio di lui fa il debuttante Benavides, che lascia sul terreno più di 11 minuti nella tappa della verità. Per quel che riguarda gli italiani, 20° Botturi, mentre Ceci è 29° e Cerutti 31°: meglio dei due fa Adrien van Beveren che, nonostante le difficoltà respiratorie dell’avvio, chiude in 27a posizione.

Classifica di tappa: 1) Toby Price (Aus/KTM) in 4h03’44”, 2) Stefan Svitko (Svk/KTM) a 2’33”, 3) Matthias Walkner (Aut/KTM) a 2’40”, 4) Joan Barreda Bort (Spa/Honda) a 5’57”, 5) Pablo Quintanilla (Chi/Husqvarna) a 6’51”, 8) Antoine Meo (Fra/KTM) a 7’21”, 10) Alain Duclos (Fra/Sherco) a 8’34”, 11) Ruben Faria (Por/Husqvarna) a 8’54”, 12) Paulo Gonçalves (Por/Honda) a 8’56”, 16) Kevin Benavides (Arg/Honda) a 11’16”, 20) Alessandro Botturi (Yamaha) a 13’33”, 27) Adrien van Beveren (Fra/Yamaha) a 15’07”, 29) Paolo Ceci (Honda) a 15’15”, 31) Jacopo Cerutti (Husqvarna) a 17’11”.

Classifica generale: 1) Paulo Gonçalves (Por/Honda) in 14h30’07”, 2) Stefan Svitko (Svk/KTM) a 1’45”, 3) Toby Price (Aus/KTM) a 1’47”, 4) Joan Barreda Bort (Spa/Honda) a 2’27”, 5) Matthias Walkner (Aut/KTM) a 2’57”, 6) Kevin Benavides (Arg/Honda) a 6’46”, 7) Ruben Faria (Por/Husqvarna) a 8’13”, 8) Pablo Quintanilla (Chi/Husqvarna) a 8’30”, 9) Antoine Meo (Fra/KTM) a 11’49”, 10) Alain Duclos (Fra/Sherco) a 13’39”, 17) Alessandro Botturi (Yamaha) a 25’37”, 20) Adrien van Beveren (Fra/Yamaha) a 29’39”, 25) Paolo Ceci (Honda) a 34’24”, 27) Jacopo Cerutti (Husqvarna) a 40’34”.

AUTO: ”Le Peugeot dureranno due giorni e poi scompariranno, non ho paura di loro”. Così diceva Nasser Al-Attiyah prima del via della Dakar, e chissà che il principe del Qatar non stia iniziando a ricredersi su quelle parole, vista la costanza e la forza dello squadrone francese, che trova un altro successo con Sebastien Loeb, capace di staccare tutti in una tappa complicata e non adatta alle sue caratteristiche da ex rallysta, e sempre più leader solitario della generale: il 9 volte campione dei rally ottiene il tris in questa Dakar, e precede nella classifica di tappa Sainz (a 22”) e Peterhansel, che dopo il successo di ieri cede 3 minuti al compagno di team. Solo quarto all’arrivo e nella generale Al-Attiyah, e si conferma veloce anche Hirvonen, ormai sempre più una certezza di questa corsa insieme ai vari de Villiers, Poulter e ten Brinke: non benissimo invece Alrajhi, che lascia più di un quarto d’ora sulla strada, mentre risorge dalle sue ceneri l’eccentrico Robby Gordon col suo Hummer Gordini, anche se l’americano ormai è tagliato fuori in classifica, ed a quasi due ore dal leader. Un distacco non troppo differente da quello che affligge uno sfortunatissimo Cyril Despres che, nella speciale odierna (accorciata di 7 km per le auto a causa del meteo avverso sul traguardo), perde più di un’ora per dei problemi elettrici che hanno colpito la sua Peugeot, e l’hanno costretto a disputare un ampio tratto della prova alla velocità di 50 km/h per riuscire ad arrivare al traguardo e riparare il guasto: la sua classifica è ora compromessa, ed è un peccato, vista l’ottima Dakar dell’ex dominatore delle moto sin qui.

Classifica di tappa: 1) Sebastien Loeb (Fra/Peugeot) in 3h32’24”, 2) Carlos Sainz (Spa/Peugeot) a 22”, 3) Stephane Peterhansel (Fra/Peugeot) a 3’00”, 4) Nasser Al-Attiyah (Qat/Mini) a 3’07”, 5) Leeroy Poulter (Rsa/Toyota) a 6’07”, 6) Mikko Hirvonen (Fin/Mini) a 7’42”, 7) Giniel de Villiers (Rsa/Toyota) a 8’36”, 8) Bobby Gordon (USA/Hummer Gordini) a 9’20”, 9) Orlando Terranova (Arg/Mini) a 10’15”, 10) Nani Roma (Spa/Mini) a 10’33”, 11) Bernhard ten Brinke (Hol/Toyota) a 11’35”, 12) Vladimir Vasilyev (Rus/Toyota) a 13’19”, 16) Yazeed Alrajhi (Ksa/Toyota) a 16’09”, 49) Cyril Despres (Fra/Peugeot) a 1h15’46”.

Classifica generale: 1) Sebastien Loeb (Fra/Peugeot) in 13h17’21”, 2) Stephane Peterhansel (Fra/Peugeot) a 7’48”, 3) Carlos Sainz (Spa/Peugeot) a 13’26”, 4) Nasser Al-Attiyah (Qat/Mini) a 14’16”, 5) Leeroy Poulter (Rsa/Toyota) a 18’38”, 6) Giniel de Villiers (Rsa/Toyota) a 21’55”, 7) Mikko Hirvonen (Fin/Mini) a 23’24”, 8) Bernhard ten Brinke (Hol/Toyota) a 31’00”, 9) Vladimir Vasilyev (Rus/Toyota) a 33’27”, 10) Yazeed Alrajhi (Ksa/Toyota) a 37’43”, 12) Orlando Terranova (Arg/Mini) a 53’31”, 17) Nani Roma (Spa/Mini) a 1h11’39”, 22) Cyril Despres (Fra/Peugeot) a 1h31’30”.

QUAD E CAMION: Un’autentica ecatombe. Si può definire così lo sfacelo avvenuto nei quad, la classe più colpita dalla difficoltà di questa tappa, che vede ora una classifica completamente ridisegnata: nel giro di pochissime ore, infatti, si sono ritirati sia il 2° della generale Marcelo Medeiros, che è caduto e si è rotto una clavicola, che il qatariota Abu Issa (che stava guidando la tappa), che Rafal Sonik (vincitore 2015), questi ultimi due colpiti dalla rottura del loro mezzo meccanico: una sorte che ha rischiato di colpire anche Ignacio Casale, che ha perso più di un’ora per delle noie al motore del suo quad, e sostanzialmente dovrà dire addio alle ambizioni di vittoria per il secondo anno consecutivo. La classifica vede ora in testa il russo Karyakin, che sin qui si era fatto notare solo per la sua costanza, che precede nella generale il peruviano Hernandez, vincitore di giornata davanti a Baragwanath ed ai Patronelli, favoriti d’obbligo sulla lunga distanza, con Alejandro in ottima posizione nella generale: ottima prova per Franco Picco, 19° a 43’45” dal leader, ed ora 28° in classifica, seppur a più di due ore dal russo (ma il suo Can-Am ha una differente potenza dai mezzi che lottano per vincere, e gareggia in un’altra classe: inoltre ieri Franco aveva forato, ed ha fatto un exploit oggi con una gomma riparata e quindi non performante al 100%). Nei camion invece vince a sorpresa Nikolaev, che supera tutti col suo KAMAZ e precede il Tatra di Kolomy, ma non si prende la testa della generale: l’equipaggio russo è infatti solo 7° in virtù del distacco accumulato prima, ed è il terzetto argentino guidato da Villagra a guardare tutti dall’alto in basso in virtù della sua costanza, e precedere i mezzi MAN di Versluis e Stacey, più veloci dell’IVECO di de Rooy e del vincitore 2015 Mardeev.

Classifica di tappa dei quad: 1) Alexis Hernandez (Per/Yamaha) in 4h49’24”, 2) Brian Baragwanath (Rsa/Yamaha) a 1’36”, 3) Alejandro Patronelli (Arg/Yamaha) a 1’56”, 4) Sergey Karyakin (Rus/Yamaha) a 2’50”, 8) Marcos Patronelli (Arg/Yamaha) a 7’50”, 19) Franco Picco (Can-Am) a 43’45”, 29) Ignacio Casale (Chi/Yamaha) a 1h19’29”.

Classifica generale dei quad: 1) Sergey Karyakin (Rus/Yamaha) in 16h55’26”, 2) Alexis Hernandez (Per/Yamaha) a 4’55”, 3) Alejandro Patronelli (Arg/Yamaha) a 5’43”, 4) Marcos Patronelli (Arg/Yamaha) a 15’10”, 10) Brian Baragwanath (Rsa/Yamaha) a 35’01”, 15) Ignacio Casale (Chi/Yamaha) a 1h09’08”, 28) Franco Picco (Can-Am) a 2h34’52”.

Classifica di tappa dei camion: 1) Nikolaev-Yakovlev-Rybakov (Rus/KAMAZ) in 4h00’03”, 2) Kolomy-Kilian-Kilian (Rce/Tatra) a 2’32”, 3) Villagra-Perez Companic-Memi (Arg/IVECO) a 4’32”, 5) Mardeev-Svistunov-Belyaev (Rus/KAMAZ) a 5’58”, 6) Versluis-Pronk-Klein (Hol-Hol-Ger/MAN) a 6’41”, 7) Stacey-Serge-van der Vaet (Hol-Bel-Bel/MAN) a 6’42”, 8) de Rooy-Torrallardona-Rodewald (Hol-Spa-Pol/IVECO) a 7’27”.

Classifica generale dei camion: 1) Villagra-Perez Companic-Memi (Arg/IVECO) in 14h09’13”, 2) Versluis-Pronk-Klein (Hol-Hol-Ger/MAN) a 5”, 3) Stacey-Serge-van der Vaet (Hol-Bel-Bel/MAN) a 21”, 4) de Rooy-Torrallardona-Rodewald (Hol-Spa-Pol/IVECO) a 5’50”, 5) Mardeev-Svistunov-Belyaev (Rus/KAMAZ) a 8’49”, 6) Kolomy-Kilian-Kilian (Rce/Tatra) a 9’36”, 7) Nikolaev-Yakovlev-Rybakov (Rus/KAMAZ) a 11’20”.

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