Si è molto discusso, fin dal giorno in cui è stata annunciata al pubblico, della centralina unica (meglio conosciuta come ECU all’interno del circus), che dal 2016 equipaggerà tutti i team della classe regina. Questi hanno avuto modo di provarla per la prima volta solo durante la due giorni di test a Valencia, dato che fino a quel momento gli unici autorizzati a farlo erano stati esclusivamente i collaudatori durante i test privati.
Rossi l’ha considerata come un “Ritorno al passato”, mentre Lorenzo e Marquez non si sono sbilanciati più di tanto. I pareri sono ancora molto discordanti tra i vari piloti, che avranno comunque modo di testarla durante i prossimi test, primo fra tutti quello che vedrà impegnata nella giornata di oggi la Suzuki sul circuito di Sepang.
Il lavoro da fare su questa importante novità è ancora tanto, come confermato da Corrado Cecchinelli, Direttore del reparto tecnologico della MotoGP e supervisore dello sviluppo ECU. In un’intervista, rilasciata al sito motomatters.com, ha infatti dichiarato che finora si è sfruttato solo il 10% del suo potenziale:
“La messa a punto in questo momento è di circa il dieci per cento del potenziale. Tutti sono molto lontani dall’ utilizzare le migliori potenzialità di questo software. Stiamo progettando il miglior software unificato possibile, che, per definizione, non sarà buono come quello di fabbrica”.
La moto si comporterà in maniera diversa rispetto al passato, meno elaborata. Il divario rispetto alla vecchia centralina si può calcolare nell’ordine di decimi di secondo al giro:
“[…] Il modo in cui la moto si comporterà sarà un po’ più povero, naturalmente, rispetto a ciò che il software di fabbrica poteva fare. Secondo me questo divario, quando tutto sarà a posto e staremo utilizzando il 100% del potenziale del software, confrontato con quello di fabbrica, sarà di centesimi o decimi di secondo al giro”.
Quella utilizzata finora è solo una prima versione, ancora in piena fase di sviluppo e che migliorerà con il tempo:
“Questa è una versione di sviluppo, ma dovete capire che il lavoro non sarà mai finito. Il nostro intento è quello di migliorare e seguire le richiesta dei fabbricanti, ma, naturalmente, il ritmo con cui lo facciamo è più alto ora. Per esempio, stiamo usando una versione già sostituita da una versione che è pronta per i produttori a Sepang”.
MotoGP 2016: work in progress!