Gli addetti ai lavori avvertono, il precampionato conferma, i bookmaker ribadiscono: se c’è una regione che si candida a dominare la pallacanestro italiana 2015/2016 (Seria A e LegaDue) è senza dubbio il Veneto. Venezia, Verona e Treviso non vogliono lasciare niente al caso e si presentano ai nastri di partenza della nuova stagione con l’etichetta di grandi favorite.
Nella massima serie, la Reyer Venezia della leggenda Carlo Recalcati vuole migliorare i risultati ottenuti l’anno scorso. Secondo posto in regular season, semifinale playoff e qualificazione all’Eurocup non bastano più: in Laguna le ambizioni sono decisamente cresciute e le parole di Capitan Goss – “Voglio regalare il quarto scudetto a Recalcati, quest’anno possiamo farcela” – non necessitano di interpretazione. I presupposti per portare il tricolore in Piazza San Marco sono concreti e il lavoro mirato della società in sede di mercato erge Venezia a regina dell’estate. Confermati 7/11 della passata stagione, il roster orogranata ha dato il benvenuto al nuovo asse play-pivot composto dalla sapiente regia di Mike Green e dall’atleticità dell’ex Trento Josh Owens. Il giovane talento del gioiellino italiano Stefano Tonut e l’esperienza internazionale del tiratore greco Michael Bramos completano una squadra che sulla carta appare stellare: Reggio Emilia, Milano e i campioni d’Italia della Dinamo Sassari sono avvisate.
Scendendo di una categoria altre due provincie venete si candidano a vincere il loro campionato, che tradotto in due parole significherebbe Serie A1. Verona, dopo la cocente eliminazione ai quarti che brucia ancora negli occhi di tifosi e società ad opera di Agrigento, riparte dalla leadership di coach Marco Crespi e una rosa piena zeppa di talento. Ottimi i prelievi del play Spanghero dall’Aquila Basket e del centro Vitalis Chikoko dai vice campioni d’Italia di Reggio Emilia, che sotto le plance dividerà il ruolo con un veterano del basket nostrano come Andrea Michelori. In aggiunta, Rayvonte Rice e Riccardo Cortese sugli esterni fanno della Tezenis Verona il pericolo pubblico numero uno, anche se il recente passato insegna che da sempre i playoff sono un torneo a parte dove tutte le partecipanti partono dal medesimo gradino.
Da coach Crespi ad un altro allenatore di spessore tecnico-tattico come Stefano Pillastrini e la sua De’ Longhi Treviso, fresca vincitrice della LegaDue Silver prima della rivoluzione estiva che ha livellato il secondo campionato italiano dividendolo in due gironi. Della Benetton che fu sono cambiati gli uomini al comando, non l’accurata programmazione a lungo termine: investimento sulle giovani promesse italiane e attento lavoro di talent scouting estero, confermati dall’inserimento del baby De Zardo, il terribile ragazzino Moretti, Corbett e la sua vena realistica e un centro sulla via della maturazione come Ancellotti. Qualità che andranno amalgamandosi con le triple impossibili di capitan Fabi, la solidità difensiva di Rinaldi e il strapotere fisico di Marshawn Powell. Nel girone Est sarà dunque una sfida a due tra la Tezenis e la De’ Longhi, derby tutto Veneto fra piazze storiche con tanta voglia di ribalta. Peccato che soltanto un team potrà ambire al paradiso.