L’OMS bacchetta l’Italia: troppa inattività sportiva

L’OMS bacchetta l’Italia: troppa inattività sportiva
Photo Credit To Banalities/Flickr

Nella giornata di ieri, 1 luglio 2015, è stato presentato durante l’Expo lo studio L’impatto economico dell’inattività fisica in Europa, nel quale si afferma che il 33% degli italiani è al di sotto dell’attività fisica giornaliera raccomandata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Questo dato pesa grandemente sulla spesa pubblica, dato che costa ogni anno circa 12 miliardi di euro, tra spese direttamente sostenute dalla sanità pubblica e costi indiretti – come disturbi mentali, depressione, ansia, morte prematura e così via – entrambi conseguenze dell’inattività fisica.

In particolar modo, sono le donne e i bambini a non praticare abbastanza sport: delle prime ben il 38% non fa attività fisica regolarmente, e degli under 13 ben il 92%: un dato veramente preoccupante.

Lo studio è stato realizzato dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) e commissionato da ISCA (International Sport and Culture Association), presentato presso l’Expo Conference Centre, alla presenza di Mogens Kirkeby (Presidente di ISCA), Giovanni Malagò (Presidente del CONI), e Claudia Mazzeschi, Professoressa di Psicologia Dinamica presso l’Università degli Studi di Perugia e Responsabile dell’area Psicologica del progetto Eurobis, Coordinato dal professor Pierpaolo De Feo, docente di Endocrinologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia. L’oggetto dello studio sono stati sei paesi europei: Italia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Spagna.

L’obiettivo di questo studio è quello di aprire un dibattito sull’importanza dell’attività fisica e incoraggiare gli europei a praticarne maggiormente. Infatti, l’inattività fisica porta a una serie di malattie metaboliche, cardiache e tumorali, causa di circa il 14% dei decessi in Italia. Se tutti praticassero attività fisica, oltre a godere di una maggiore salute fisica e psicologica, risparmieremmo 2,4 miliardi di euro alla spesa pubblica ogni anno.

Le iniziative per migliorare questi dati sono tante, a partire da quelle che il CONI propone costantemente ai cittadini italiani. Inoltre, la Dott.ssa Mazzechi ha presentato due progetti internazionali realizzati per la prima volta in Italia: EUROBIS (Epode Umbria Region Obesity Intervention Study), che ha all’interno di EPODE International Network (EIN) che ha avuto luogo a Perugia – e Beat The Street, a Terni. Essi sono basati su metodologie innovative volte a contrastare il fenomeno dell’incremento dell’obesità e promuovere l’educazione a uno stile di vita sano e attivo. Per saperne di più: www.eurobis.it; terni.beatthestreet.me

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